Nel X secolo a.C. l’uomo iniziò ad effettuare le prime operazioni aritmetiche utilizzando uno strumento chiamato Abaco, dall’invenzione di questo dispositivo le migliori menti matematiche cercarono di costruire dispositivi sempre più avanzati e con capacità di calcolo superiori: i calcolatori.
L’Abaco possiamo dire che è stato il primo calcolatore della storia: Dispositivo usato dai Babilonesi, Cinesi, Romani e Greci era formato da una tavoletta con scanalature numerate contenenti pietruzze mobili, queste pietre erano disposte in modo da effettuare calcoli aritmetici.
L’edizione successiva dell’Abaco utilizzava delle palline infilate su delle bacchette di legno o fili metallici e permetteva di fare conteggi elementari: il pallottoliere.
Il pallottoliere viene utilizzato al giorno d’oggi nell’estremo oriente con il nome suan-pa, che significa abaco cinese, ma è stato ormai sostituito dalle calcolatrici moderne; in Cina furono inventati anche i primi sistemi con il differenziale utilizzato sui mezzi di trasporto; sono stati trovati, infatti, dei resti di vecchi carri risalenti al primo millennio a.C. che lo confermano.
Nel V secolo a.C. Pāṇini, famoso grammatico Greco, scrisse le 3959 regole del sanscrito, opera chiamata Aṣṭādhyāyī ( gli 8 capitoli), con una tecnica ed organizzazione tali che potrebbe esser definito il primo linguaggio di programmazione; per questo il suo lavoro è definito come il precursore del linguaggio formale utilizzato dall’informatica moderna.
La scienza iniziò a studiare il movimento dei corpi celesti e c’era bisogno di uno strumento capace di controllare il movimento dei pianeti, gli equinozi, il sorgere del sole, le fasi lunari, i giorni della settimana, i mesi e sembra anche le date dei giochi olimpici: fu così che nacque la macchina di Anticitera, nota come meccanismo di Antikythera, il primo calcolatore meccanico della storia.
Non sappiamo quando fu inventato con certezza, gli ultimi studi rivelano sia del 250 a.C mentre prima si pensava in un periodo tra il 150 a.C al 100 a.C, ma è stato sicuramente un notevole miglioramento meccanico rispetto all’Abaco; l’astrolabio meccanico di Abū al-Rayḥān Muḥammad ibn Aḥmad al-Bīrūnī e il torqueto di Jābir ibn Aflaḥ al-Ishbīlī migliorarono la tecnologia dei planetari che divennero anno dopo anno sempre più avanzati meccanicamente.
Gli Arabi furono fondamentali per lo sviluppo meccanico dei calcolatori, non costruirono solo planetari ma diedero un notevole contributo nello studio della crittoanalisi e nella realizzazione di macchine portatili.
Abū Yūsuf Yaʿqūb ibn Isḥāq al-Kindī sviluppò la crittoanalisi e l’analisi delle frequenze; la crittoanalisi serve a decifrare dei testi in codice per non farsi capire ma anche a tradurre i codici degli altri, l’analisi delle frequenze una tecnica per scoprire come è stato costruito il codice.
Abū al-'Iz Ibn Ismā'īl ibn al-Razāz al-Jazarī ideò il primo orologio: il tempo veniva calcolato dalla perdita di peso di una candela accesa; i fratelli Banū Mūsā ( Abū Jaʿfar Muḥammad ibn Mūsā ibn Shākir, Aḥmad ibn Mūsā ibn Shākir e al-Ḥasan ibn Mūsā ibn Shākir) inventarono il flauto automatico, una grande scoperta per il mondo della musica.
La più grande invenzione dei matematici arabi furono gli automi, oggi gli automi sono chiamati robot, che sono macchine che eseguono azioni programmate; al giorno d’oggi ci sono robot di cucina, robot di pulizia e robot che sostituiscono l’uomo al lavoro.